Vuol dire che la protesi endoauricolare viene realizzata sul calco del proprio condotto uditivo. Inoltre, sia le protesi acustiche endoauricolari sia le protesi acustiche retroauricolari sono programmate tramite la tecnologia digitale che si basa sull'audiogramma del soggetto affetto da ipoacusia. In questo modo è possibile regolare in modo pressoché ottimale le varie componenti dell'apparecchio (microfono, amplificatore e ricevitore).
Si dovrebbe ricorrere alle protesi acustiche non appena si hanno i primi segnali di perdita uditiva? Sì. Questo aspetto è molto importante. Si deve intervenire il più precocemente possibile. Gli scopi sono quelli di evitare che il cervello si "disabitui" alla percezione di determinati suoni e che l'adattamento alla protesi acustica avvenga il più rapidamente possibile. C'è inoltre un'altra ragione che merita di essere presa in considerazione. Uno studio condotto dal Grap (Groupe de Recherche Alzheimer Presbyacousie) tra il 2004 e il 2007 afferma che il rischio di sviluppare una malattia degenerativa come l'Alzheimer sarebbe circa 2,5 volte più elevato nelle persone di età superiore ai 75 anni affette da sordità; il rischio maggiore rispetto al gruppo di non sordi o a quello con protesi sembra spiegarsi con il maggior isolamento sociale.
La protesi acustica restituisce immediatamente un'acuità uditiva normale? La risposta è no. È necessario infatti passare attraverso un processo rieducativo. L'orecchio e il cervello devono riabituarsi alla percezione di suoni che non venivano più uditi. E' necessario qualche mese prima che tale processo possa considerarsi terminato.
Sono necessarie particolari precauzioni nell'uso delle protesi acustiche? Le protesi acustiche sono strumenti elettronici e come tali mal sopportano l'umidità; è consigliabile quindi evitare di portarle in determinate situazioni (doccia, piscina, al mare ecc.). Sono inoltre sconsigliati gli urti di una certa intensità come quelli che possono verificarsi durante la pratica di determinate attività sportive (rugby, sport di combattimento in genere ecc.). Inoltre è consigliabile evitare il contatto delle protesi con sostanze che potrebbero corroderne i componenti elettronici (profumi, dopobarba ecc.). Da ultimo, anche la pulizia della protesi acustica non deve essere trascurata. Le protesi acustiche endoauricolari devono essere pulite accuratamente al fine di togliere gli eventuali detriti penetrati all'interno dello strumento. Per quanto riguarda invece le protesi retroauricolari, viene raccomandata una scrupolosa pulizia della parte che viene inserita all'interno del condotto uditivo.
Quali norme di legge esistono per chi soffre di ipoacusia?
Ai soggetti che soffrono di ipoacusia di medio-grave o grave livello è garantito il diritto alla prescrizione gratuita della protesi acustica (D.P.R. del 28/12/92) qualora la perdita uditiva media – che deve essere misurata attraverso un esame audiometrico per le frequenze di 500, 1.000 e 2.000 Hz – risulti uguale o maggiore di 65 decibel. Le perdite totali dell'udito che non possono essere riabilitate con le protesi acustiche non sono contemplate in questa tutela. In alcuni casi i valori di ipoacusia non giustificherebbero, da soli, il rimborso della protesi acustica; tuttavia, se nel soggetto coesistono, oltre all'ipoacusia, altre cause di invalidità lavorativa che, valutate nel loro complesso, causano un'invalidità al lavoro generica superiore al 35%, è possibile richiedere una tutela regionale. La decisione sull'ammissibilità della domanda spetta alla commissione invalidi dell'ASL di competenza.
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